Gestione, aspettative dopo la sferratura. Il periodo di transizione. Linee guida per il pareggio.

aggiornato 2017

Avete preso la decisione di togliere i ferri al vostro cavallo o lo avete appena fatto. E ora?Abbandonare il ferro elimina il paravento che può avere occultato numerosi problemi. Non è la sola sferratura che può risolvere i problemi  o che può garantire la soundness, pur rappresentando la premessa e condizione necessaria.  Dovrete provvedere a mettere il cavallo nelle condizioni migliori per ottenere una buona prestazione scalza.

Quasi tutti i proprietari non hanno cura degli zoccoli del proprio cavallo, limitandosi a farlo riferrare, ad intervalli spesso economici.  Anche la semplice osservazione giornaliera, pulizia e disinfezione del piede è rara ed ostacolata dalla presenza del ferro.

La gestione del cavallo in spazi ristretti, l’alimentazione troppo ricca a fronte di un “lavoro” di qualche ora la settimana, la sosta su terreni sporchi, la deambulazione solo su terreni morbidi, la ferratura, minano la salute del piede rendendo via via fragile e inconsistente l’insieme zoccolo.

La genetica, le condizioni di allevamento, l’età alla prima ferratura, le capacità del maniscalco, la frequenza di ferratura, determinano progressivamente le condizioni del piede del cavallo che oggi è stato deciso di sferrare. Gestione, alimentazione semplice, movimento, pulizia, frequenza di pareggio, ne determineranno le condizioni future.

La prestazione non sarà però eguale, standard, da cavallo a cavallo come non sono mai eguali le prestazioni ottenibili da diversi atleti umani nelle diverse discipline. Ogni essere vivente ha una dotazione di partenza che insieme alle condizioni di vita gli permetterà di diventare un campione, un capo o di rimanere se va bene un semplice dilettante o gregario, comunque degno di rispetto. I compromessi di gestione, allenamento, alimentazione,  giocheranno a sfavore del cavallo.

Durante il periodo di transizione, più o meno lungo, potranno rendersi necessarie cautele dettate dal buon senso o la protezione rappresentata da scarpette e solette. Protezioni temporanee da utilizzare per parte della giornata ed a seconda dei terreni.

Come regola generale tenete presente che il cavallo si muoverà confortevolmente solo sul terreno sul quale staziona e si muove con continuità. Un diverso terreno, più aggressivo, va introdotto con gradualità e pazienza o affrontato con una protezione temporanea. Se il cavallo può vivere su spazi ampi e di diversa natura si abituerà a percorsi impegnativi.

La linea di guida bitlessandbarefoot-studio per il pareggio dei cavalli prevede:

Suola

Diego

Giuseppe

Rispetto del deposito di materiale coerente sulla suola e  valutazione del suo spessore senza ricerca della linea bianca ad ogni intervento. Queste formazioni sono il risultato della continua produzione di materiale cui non si accompagna il consumo. Consentono il sicuro appoggio e sono una maggiore assicurazione contro le asperità del terreno.

Nel cavallo appena sferrato eliminazione del materiale al contrario incoerente, gessoso  che non ha potuto essere rimosso dal contatto della suola con il terreno.

Nessuna costruzione artificiale della concavità basata sulla speranza in un  maggiore elaterio. La suola deve trovare la sua concavità, spessore e densità, grazie al movimento ed alla corretta alimentazione.

Fettone

Marianna

Marianna

Massima cura del fettone. Disinfezione più frequente tanto più l’ambiente é umido. Nessuna riduzione di tessuto  in BUONE condizioni, anche se sporgente rispetto al piano di appoggio dello zoccolo.Se il fettone non è compattato per mancanza di movimento, l’asportazione di materiale, anche nella parte anteriore, è motivo di maggiore sensibilità a causa della scarsa densità del materiale rimasto. Solo casi particolari richiedono la riduzione della massa.

Barre

Roby

Roby

Le barre, se consistenti e robuste, quindi non suscettibili di spezzarsi e non ripiegate su se stesse sono rispettate. Ridotte in modo da non risultare attive rispetto alla  parete loro adiacente. Nella riduzione delle barre si tiene conto della concavità e della penetrabilità dello zoccolo nel terreno sul quale il cavallo vive e si muove.

Parete

DIEGO

Diego

Nel piede sano si lascia la parete attiva rispetto al piano della suola di un paio – tre mm. Se la suola è ricoperta da placche cornee estive la parete viene lavorata tenendo conto e avendo valutato il loro spessore. La altezza dello zoccolo deve restare invariata e non essere influenzata dalla presenza o meno di esse.

Eventuali flare non naturali  comportano il lavoro di scarico della parete dalla reazione del terreno tramite lavorazione appropriata. Le setole sono ignorate. Il lavoro di pareggio periodico dello zoccolo é già in grado di ridurle.

Ai quarti si presta attenzione affinché la parete non venga lasciata più alta che altrove affinché lo zoccolo conservi la sua naturale geometria ad arco (arco di La Pierre)

L’altezza dei talloni, così come la lunghezza della punta, influiscono direttamente sulla pendenza dello zoccolo e sull’allineamento dell’asse digitale. Non si ricercano talloni particolarmente bassi su un modello. Due-tre mm. di altezza della parete all’angolo di inflessione sono il limite in condizioni normali.

Una altezza transitoria o permanentemente maggiore dei talloni può essere dettata da condizioni particolari o patologiche e necessaria alla riabilitazione consentendo all’animale di muoversi con maggiore disinvoltura.

Riteniamo, con Pete Ramey, di non dovere ricercare tramite il pareggio il parallelismo della terza falange del cavallo con il suolo (cavallo piazzato su superficie livellata e non penetrabile).

Riteniamo più corretto, a cavallo piazzato, un angolo compreso tra i 3° ed i 5° che comporta  il parallelismo tra terza falange e suolo al momento del massimo carico sui talloni con il cavallo in movimento. Questo introduce un motivo di discussione  sia sull’angolo formato dalla corona con il suolo sia sulla pendenza della parete frontale dello zoccolo (essendo la terza falange un solido e l’angolo tra la faccia articolare e la frontale di P3 fisso).

Riteniamo  che la pendenza dello zoccolo non sia “data” ma segua la gaussiana individuata da Jackson all’interno della popolazione dei cavalli  che vivono liberi in nordamerica e che i nostri domestici siano dispersi all’interno di essa. Riguardo all’altezza dei talloni riteniamo che il cavallo necessiti di  talloni di una altezza tale da sostenere, tra le altre cose, il parallelismo di P3 con il suolo MA nel momento successivo all’ “impatto” dello zoccolo con il terreno ed i talloni ormai in posizione divaricata verso l’esterno.

Pratiche di “apertura” forzata dei talloni non sono accettate e considerate innaturali. La semplice creazione di un piano inclinato che contrasti la contrazione dei talloni grazie alle forze applicate su di esso dal terreno è accettabile. Nessuna riduzione strutturale al fine di un consumo maggiore ed accellerato di una parte rispetto ad un’altra è accettata.

Finitura (roll)

Mariapia

Mariapia

Diverse finiture sono adottate e compatibili con diversi terreni. Nella finitura si esprime al meglio la visione riguardo alla distribuzione delle forze di reazione alla forza peso. Essa ritiene la suola un esempio di soffitto a volta  e la parete una struttura protettiva con funzioni di sostegno accessorie non trascurabili. La finitura della parete, creando un piano ad angolo acuto tra la parete ed il terreno fa si che si crei una forza di compressione da parte del terreno sulla parete verso l’interno. La parete rimane così favorita, nel rimanere adesa alle strutture interne. Terreni particolarmente non penetrabili richiedono invece una water line a terra ed un roll limitato alla parte pigmentata affinché il carico in kg su cm. quadro risulti il più basso possibile.

Il piano di finitura della parete è spostato dalla sua sede naturale verso l’alto, consentendo un maggiore scarico dal lavoro di sostegno del peso, al fine di  consentire un più veloce recupero nel cavallo laminitico.

Il posizionamento della terza falange ad un ridotto angolo positivo con il terreno consente di bilanciare, sia nel cavallo sound che laminitico, la migliore scomposizione delle forze atte a sollecitare la giunzione laminare nel modo minore possibile con la tanto millantata forza trattiva del tendine flessore. Questo, insieme al contenimento corretto della punta (siamo contrari al toe rocker) mette il cavallo ed il suo piede nelle condizioni meccaniche migliori possibili. Per contenimento corretto della punta intendiamo il posizionamento del breakover nel punto più vicino possibile a quello naturale.

Bilanciamento medio laterale

Leonardo ed Aldo

Leonardo ed Aldo

Nessun bilanciamento prescinde dal piano della suola.

Asini!

Asini!

La osservazione e registrazione di tutti i dati e misure dello zoccolo viene continuamente sollecitata affinché possa essere valutata l’evoluzione dello zoccolo ed il suo progetto.

Studio, pratica ed osservazioni

cavalli nella grande guerra

cavalli nella grande guerra

Queste note sono una breve e concisa indicazione del lavoro e della teoria sottostante. Se si desidera applicarle ( ma vi consiglio la gestione professionale dello zoccolo, in specie quello patologico, se non altro almeno per un anno al fine di consentire il ritorno alla normalità e per permettervi di notare, grazie ai suggerimenti del vostro tutor, i cambiamenti nel tempo e stagionali del piede ) non vanno copiate ma studiate. Nella serie “il pareggio in pratica” tutta l’operazione di pareggio é spiegata in dettaglio.

La meccanica del pareggio deve essere accompagnata dalla gestione. Non ci può essere salute o riabilitazione in mancanza di libero movimento accompagnato alla alimentazione semplice ed adeguata. Per quanta riguarda questi punti fate riferimento alla pagina link.  Trovate il sito della “safergrass” e “thehorseshoof-naturalbording”.

Per sfatare miti e leggende riguardo all’alimentazione del cavallo e non riuscite a farlo se non siete sommersi da prove, filmati, percentuali e tabelle dovreste leggere “Nutrient Requirements of Horses” edito dal National Research Council della Academy of Science americana. Si tratta di una pubblicazione periodica piuttosto difficile da digerire se non siete biologi o veterinari. Costituisce il fulcro delle mie lezioni e corsi sul web.

Frequenza di intervento sullo zoccolo

Ramey, sezione

Ramey, sezione

Qualsiasi “norma” a riguardo è dettata dalla necessità di semplificazione. L’intervallo (30gg.-50gg.) è puramente indicativo. L’unghia di un cavallo cresce costantemente, il terreno più o meno abrasivo e la quantità di movimento ne determinano l’usura. Libertà di movimento e spazio a disposizione accompagnati dalla NECESSITA’ di movimento (molti chilometri al giorno) fanno allungare l’intervallo tra un pareggio e l’altro. Le asimmetrie comportano consumi differenziati della capsula, le parti non sufficientemente abrase debbono essere comunque ridotte ad intervalli regolari, quindi può essere pianificato da un trimmer accorto un pareggio più ravvicinato nonostante le buone condizioni di gestione di un cavallo. Le variabili sono molte e non possono essere valutate dal proprietario preoccupato a volte unicamente dalla spesa periodica per il pareggio. E’ frequente tra i proprietari di cavalli , riguardo ai tempi tra un pareggio e l’altro, l’adozione dello stesso comportamento adottato da coloro che hanno i cavalli ferrati: l’allungamento dei tempi. Questo comporta rottura o deformazione della capsula cornea, il pareggio finisce con l’essere sempre di riabilitazione invece che di mantenimento. Questo comportamento miope ha un equivalente nell’acquisto di una vettura costosa senza considerare i costi periodici di rifornimento. Una vettura senza carburante rimane semplicemente in parcheggio, il vostro cavallo subisce dirette conseguenze. E’ il vostro “hoof care provider” che ha la esperienza per giudicare se uno zoccolo ha necessità di cura. Il superamento del limite delle 6 settimane conduce ad un rapido deterioramento.

Aula

Aula

Questo articolo è stato pubblicato in Letture, Pareggio il da .

Informazioni su Franco Belmonte

Born 1952. Degree in Biological Sciences University of Genova, Italy. Researcher, CNR of Italy 1977-'80 (neurochemistry) then various task related to biology till now. Active Member and Certified Trimmer of the American Hoof Association. Didactic activity: equine podiatry and nutrition. Area of interest: evolution and physiology. Airline pilot and flight instructor for living 1981-2002.