Anagrafe, il chip ed il DNA.

Un articolo dedicato ai sistemi di identificazione degli animali.

Fino al più recente passato, scrivo a settembre del 2013, non mi ero mai preoccupato o occupato di identificazioni. Sotto sotto le ho sempre considerate una scocciatura, appena addolcita dal supposto ritrovamento facilitato. Per questo una quindicina di anni fa feci inserire il chip ai miei cani. Ero spaventato all’idea che potessero finire in un canile senza la possibilità di essere ricondotti a casa. Già allora negli USA i laboratori veterinari offrivano la mappatura genetica. Mi pareva però una complicazione. Chi era attrezzato in Italia per fare quel tipo di analisi ad un cagnolino? Non esisteva, non so nemmeno se esiste ora, una banca dati per il confronto. I miei cavalli, i primi, nati nel 2005, furono marchiati in Austria e non sono obbligato al chip. E’ stato Leonardo deCurtis a risvegliare il mio interesse parlandomi dei possibili problemi diretti o indiretti. Questi non sono facilmente dimostrabili. Non è semplice sostenere la completa inoffensività del chip come non é semplice dimostrarne la pericolosità. Chiunque abbia sostenuto statistica medica conviene, credo, che non ci sono presupposti. O almeno così mi pare e potrei prendere una grande cantonata. L’insofferenza ed il fastidio sono determinati dall’inutilità del sistema, che Leonardo illustra benissimo. Dalla mancanza di possibilità di scelta e quindi dalla limitazione di libertà. Dalla consapevolezza che pochi guadagnano su qualche cosa di cui non si sentirebbe la mancanza e che può essere validamente sostituito da uno strumento tecnico, l’analisi del DNA. Per piccoli e grandi animali.

Di Leonardo de Curtis.

“Bitless&barefoot-studio, come associazione vocata alla difesa del benessere animale, nella fattispecie degli equidi, nutre forti perplessità sull’impostazione data al sistema di identificazione degli equidi (Anagrafe Equina) e altri animali (cani, gatti) in Italia, basato sull’impianto di un microchip transponder (chip RFID). Tutta l’impostazione del regolamento vede l’animale come mero oggetto, di cui stabilire semplicemente la proprietà, nonchè la destinazione finale (DPA o NON DPA), applicandogli fisicamente “un’etichetta”, numerandolo, schedandolo, senza alcuna considerazione per la sua dignità di individuo o per il suo diritto all’integrità fisica. Difatti, al momento dell’identificazione, al proprietario viene richiesto di firmare una liberatoria che solleva le istituzioni da qualunque responsabilità in caso di effetti collaterali dell’impianto, effetti che possono spaziare da banali infiammazioni o infezioni fino a tumori benigni o maligni, con conseguenti costi in termini di salute, sofferenza ed economici. L’utilizzo obbligatorio del microchip transponder, imposto con il teorico obbiettivo di tutelare il consumatore di carne equina, ha dimostrato tutta la sua inefficacia nel recente scandalo della carne equina ritrovata in tutta europa all’interno di pietanze preconfezionate, che in teoria non avrebbero nemmeno dovuto contenerne, carne sulla cui provenienza non è stato possibile fare luce. Non è un mistero che centinaia o migliaia di cavalli sportivi, italiani e non, prendono ogni anno la via dei macelli nell’est Europa. Premesso che Bitless&Barefoot-sudio è generalmente contraria alla macellazione degli equidi ad uso alimentare, quanto accaduto costituisce comunque un evidente fallimento nella tutela della salute dei consumatori, in quanto non è stato nemmeno possibile risalire all’identità dei capi coinvolti nello scandalo, e di conseguenza a quella dei responsabili o ai trattamenti farmacologici subiti dai cavalli prima della macellazione. Ciò è l’inevitabile conseguenza di un metodo di identificazione inefficiente e facilmente aggirabile come quello del microchip RFID. Difatti, una volta che il cavallo è stato macellato, non è più possibile stabilire alcun nesso tra il microchip e la carne, e di conseguenza con i documenti attestanti l’identità del cavallo, dell’ultimo proprietario o con la storia clinica. Inoltre il microchip RFID può essere facilmente reso illeggibile, rendendolo uno strumento assolutamente inaffidabile anche come tutela contro il furto, la truffa o gli abusi. L’unico metodo assolutamente certo e inalterabile per identificare un animale, soprattutto se destinato alla macellazione, è l’analisi del DNA, oggi disponibile con costi contenuti (30€ per il privato, circa 5€ di costi vivi), una certezza praticamente assoluta e invasività pari a zero, in quanto eseguibile su qualunque campione di tessuto organico come una goccia di sangue o addirittura un bulbo pilifero. Esistono inoltre già da diversi anni in commercio lettori di retina per cavalli, che permetterebbero un’identificazione altrettanto rapida ed efficace rispetto al chip RFID per i cavalli sportivi, senza rischi per la salute dell’animale e minori rischi di malfunzionamento o manomissione rispetto al microchip RFID. Bitless&Barefoot-studio, come associazione, appoggia di conseguenza il passaggio al DNA come metodo di identificazione degli equidi, in quanto unico sistema che permetta di tutelare in modo certo ed inalterabile gli animali contro abusi, maltrattamenti e macellazione clandestina, in Italia come all’estero.Il ricorso al microchip viene fortemente avversato, e semmai può essere accettato come garanzia ulteriore e per facilitare l’identificazione durante eventi sportivi o simili, ma da utilizzare solo su base volontaria e non obbligatoria. Appoggia inoltre lo sviluppo e l’implementazione di nuove tecniche/tecnologie per rendere sempre più sicura e non invasiva l’identificazione degli animali, come ad esempio la lettura della retina citata in precedenza. L’obiettivo a lungo termine di Bitless&Barefoot-studio rimane in ogni caso quello della rimozione del cavallo dall’elenco degli animali da reddito, equiparandolo ad altri animali da compagnia ed affezione come cani e gatti, per i quali non è prevista la macellazione che anzi è punibile come reato penale con la reclusione da 4 mesi a due anni.”

 

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Informazioni su Franco Belmonte

Born 1952. Degree in Biological Sciences University of Genova, Italy. Researcher, CNR of Italy 1977-'80 (neurochemistry) then various task related to biology till now. Active Member and Certified Trimmer of the American Hoof Association. Didactic activity: equine podiatry and nutrition. Area of interest: evolution and physiology. Airline pilot and flight instructor for living 1981-2002.