Dr. Cook. Imboccature e Exercise-Induced Pulmonary Hemorrhage (EIPH)

in italiano a fondo pagina.

“A connection between a bit in the horse’s mouth, a throttled throat and waterlogged lungs”. The Horse’s Hoof magazine, spring 2014, issue n°54.

Introduction

The article is addressed to the sportsman, instructor and veterinarian. I hope, with the writer dr. Cook and the editor Y. Welz, that it can help them to recognize and support an ethic behavior. While the barefoot horse is gaining popularity, even if most of the people and professionals do not have the right skill and knowledge to obtain a real high performance hoof, the bit is of very common use. Why? It is very difficult for humans to accept theirs limit and eventually the limit of the animal. Limit that should be recognized and respected. Very common is for us to be liberal and progressive in one thing, blind and inert in the rest.

In this article Dr. Cook show us one of the many reasons why a bit should be abandoned. For ever. Respect, Natural, Medicine are not words to be used at and for our convenience. I am used to make a parallel with the famous climber R. Messner. Which satisfaction or glory we get winning a mountain with mechanic tools. Which satisfaction or glory obtaining from the horse a movement not natural or otherwise not obtainable in lack of ability or for any other reason. This is my opinion. I hope it a reason for you to think.

articolo Cook

articolo Cook 2

Introduzione

Questa pagina è indirizzata agli sportivi, agli istruttori ed ai veterinari sperando che li aiuti a riconoscere e sostenere una posizione etica. L’articolo é tratto dalla rivista “The Horse’s Hoof” numero 54, primavera 2014 con il permesso dell’autore e dell’editore.
Mentre si diffonde lentamente l’opinione sulla possibilità e correttezza della gestione barefoot pur nella mancanza generale di capacità tecnica, le imboccature resistono e vengono giustificate in mille modi che fanno capo ad un unico comune denominatore, l’incapacità a riconoscere i propri limiti o i limiti del cavallo che pur ha diritto ad averne, limiti puntualmente da superare con accessori meccanici. Non importa se dannosi. Si diventa sempre e comunque miopi e smemorati se c’è di mezzo un interesse. Robert Cook in questo articolo illustra uno dei tanti motivi che dovrebbero far abbandonare l’uso dell’imboccatura. Qualsiasi imboccatura. Perché NATURALE e RISPETTO e SPORTIVITA’ e MEDICINA non siano solo parole convenienti.
Il Prof. Cook insegna alla “Tufts University” ed alla “Cummings School of Veterinary Medicine” del Massachusetts.

Un legame tra un morso nella bocca del cavallo, una trachea ostruita e polmoni edematosi
di Robert Cook, FRCVS., PhD

traduzione di Leonardo de Curtis, fisico. American Hoof Association Certified Trimmer.

Immaginate di essere un embrione di cavallo appena formato. Col tempo svilupperete fattezze cavalline come grandi occhi e una faccia allungata, ma nei vostri primi tempi non sarete diversi dagli embrioni di altri mammiferi, inclusi gli umani. In altre parole, condividete un progetto di base comune a tutti i mammiferi. Già come embrioni, la vostra gola sarà un incrocio per due tubi, uno per il cibo e uno per respirare. Alla vostra estremità anteriore la vostra bocca (il tubo del cibo) sarà sotto al vostro naso (il tubo dell’aria) e, nel vostro collo, queste posizioni saranno invertite: il vostro esofago sarà sopra alla vostra trachea.
Una volta nati, e in base alle necessità, la vostra gola adatterà automaticamente la propria conformazione per mangiare o per correre. Cibo e acqua scorrono dalla bocca allo stomaco mentre l’aria scorre dal naso ai polmoni e viceversa. Pensate al vostro palato molle particolarmente lungo come a un convogliatore: “su” per mangiare, “giù” per lavorare. Come il coniglio, il cavallo non è in grado di respirare dalla bocca. Respira al 100% dal naso.
(Figura 1A & 1B: mostra come il palato molle e altre strutture nella gola (nasofaringe e orofaringe) agiscono come selettori/convogliatori rendendo possibile a questo tratto di gola di servire sia per respirare che per inghiottire.
Legenda: AC= cartilagini aritenoidee (le “falde”); E= epiglottide; LP= laringofaringe (canale dell’erba); OI= ostium intrapharyngium (“l’occhiello”); OP= orofaringe; SP= palato molle)
Ora immaginate di essere un cavallo adulto, che vive libero in qualche prateria. Quando correte, le vostre labbra sono sigillate, la bocca asciutta e la lingua immobile. E’ mia convinzione che, durante la corsa, ci sarà un vuoto parziale nella vostra bocca e che ciò è determinante per mantenere libere le vostre vie aeree (Fig.2). Come nel caso dei lembi di un sacchetto della spazzatura ancora da aprire, un “vuoto” orale “incolla” la punta e il corpo della vostra lingua al soffitto della vostra bocca (il palato duro) e la radice della lingua al palato molle. Il vuoto viene creato facilmente ed economicamente con una sola deglutizione prima dello sforzo da fare, e “blocca” in posizione abbassata il vostro palato molle. La cavità orale si restringe fino a diventare solo uno spazio virtuale, come fa anche la parte orale della gola.
Mentre correte, respirate liberamente perchè lo spazio occupato in precedenza dalla porzione orale della vostra gola (orofaringe) allarga il tratto respiratorio della gola (nasofaringe).
(Figura 2: viene mostrata la configurazione della gola adatta a correre. Le labbra sono sigillate e le aree rosse rappresentano il vuoto che blocca il palato molle in posizione abbassata contro la radice della lingua, chiudendo l’entrata dell’esofago. La doppia freccia rappresenta il flusso d’aria tra la trachea e la laringe. )
Ma cosa succede se siete un cavallo da corsa e dovete correre con uno o più morsi in bocca, e molto spesso con la lingua legata alla mandibola? Ogni morso rompe la tenuta stagna delle labbra, facendo entrare aria nella vostra bocca e distruggendo il “vuoto” orale. Poichè il vostro palato molle non è più “bloccato” in posizione aperta, esso è ora libero di sventolare come un lenzuolo bagnato nel vento teso che, al galoppo, ruggisce avanti e indietro attraverso l’apertura della vostra trachea, due volte e mezza al secondo. Il termine “instabilità palatale” (PI) descrive il cambiamento, ma non il suo effetto. Il vostro palato potrebbe addirittura separarsi dalla vostra epiglottide, come in figura 1B e figura 3 – un cambiamento chiamato “dislocazione dorsale del palato molle” (DDSP). Le
definizioni PI e DDSP sono descrizioni “delicate” di cambiamenti che strozzano, ostruiscono, strangolano, soffocano e asfissiano.
La PI, con o senza DDSP, ha un effetto a cascata sui polmoni. I vostri tentativi disperati di inspirare nonostante le vie respiratorie ostruite causano ecchimosi da aspirazione ai vostri polmoni ad ogni respiro, 150 respiri al minuto.
Questo è lo stesso meccanismo che genera un ematoma sulla pelle umana se viene “succhiata”, come in un succhiotto. I vostri polmoni, invece di essere leggeri, asciutti e vaporosi come un soufflé, diventano pesanti, umidi e densi, come un budino. Fluidi arrossati di sangue allagano i vostri polmoni, e una parte viene soffiata nelle vostre vie aeree. I vostri polmoni “inzuppati” non sono più in grado di fornire abbastanza ossigeno, e vi affaticate prematuramente. Provate forti dolori al petto, vi sentite come se steste annegando, vi spaventate e, comprensibilmente, rallentate.
(Figura 3: mostra come il morso permette l’ingresso del’aria che “gonfia” la parte orale della gola, facendo alzare il palato molle e riducendo la parte respiratoria della gola ad un collo di bottiglia, segnato dalle linee tratteggiate. Un cavallo soffocato deve faticare di più per respirare e i suoi polmoni si allagano.)
Essendo animali di branco, la maggior parte dei cavalli con il morso e la lingua legata cercherà di restare col gruppo e finire la corsa. Ma a causa dell’asfissia, dello sfinimento e della debolezza muscolare, alcuni si stireranno tendini e legamenti (“breakdown”); alcuni cadranno, rompendosi una gamba o lussandosi qualche articolazione; qualcuno morirà. Quelli che sopravvivranno alla gara, quando abbasseranno la testa per bere, avranno del fluido rossastro che gli colerà dalle narici, e sembrerà che gli stia “sanguinando il naso”.
il 95% dei cavalli da corsa “sanguinano” dai polmoni. Fin dagli anni ’70, questa patologia è stata definita Emorragia Polmonare Sforzo-Indotta (EIPH), ma questa non è una buona definizione per una patologia che non è nè strettamente legata all’esercizio, nè una vera emorragia. Il “sanguinamento” polmonare dei cavalli, a mio parere, è la stessa patologia che si presenta in una rara emergenza medica umana ben documentata, chiamata Edema Polmonare da Pressione Negativa (NPPE), e dovrebbe essere definita nello stesso modo.
Una rapida ricerca su internet sulla NPPE mostrerà subito le analogie e fornirà più informazioni. Nell’uomo, il caso in cui la NPPE si manifesta più frequentemente è quando vengono ostruite le vie respiratorie di un paziente sotto anestesia generale.
Nel cavallo, la NPPE è indotta prevalentemente dal morso. Purtroppo, l’uso di un morso è imposto da un regolamento delle corse vecchio di secoli. Le amministrazioni in generale potrebbero rimediare a ciò offrendo la scelta di qualcosa di meglio per il galoppo, il dressage e tutte quelle discipline in cui questo dispositivo arcaico e pericoloso viene attualmente imposto. Così facendo potrebbero dar vita ad un nuovo Rinascimento nel mondo dell’equitazione e migliorare drasticamente la qualità di vita di ogni cavallo.
Vantaggi aggiuntivi:
eliminando la causa primaria delle emorragie polmonari, l’uso del Lasix non sarà più necessario; si ridurrà la frequenza di incidenti ed infortuni per cavalli e cavalieri;
si allungherà la vita utile dei cavalli e ci sarà meno spreco;
si sarà fatto un grande passo avanti per immagine pubblica degli sport equestri;
potrebbero riguadagnare popolarità le scommesse sui cavalli;
migliorerà il livello di performance in tutte le discipline; i galoppatori correranno più veloce.

Letture aggiuntive
Cook, W.R (1999): “Pathophysiology of Bit Control in the Horse.” Journal Equine Veterinary Science 19:196-204 http://www.bitlessbridle.com/pathophysiology.pdf
Cook, W.R. (2002): “Bit-induced asphyxia in the horse: Elevation and dorsal displacement of the soft palate at exercise.” Journal of Equine Veterinary Science, 22, 7-14 http://www.bitlessbridle.com/Article-6.pdf
Cook, W.R. and Strasser, H (2003) “Metal in the Mouth: The Abusive Effects of Bitted Bridles”. Sabine Kells, Qualicum Beach, BC Canada
Cook, W.R (2011): “Damage by the bit to the equine interdental space and second lower premolar.” Equine Veterinary Education, 23, 355-360
http://www.bitlessbridle.com/DamageByTheBit.pdf
Cook, W.R. (2011): “What Causes Soft Palate Problems and Bleeding in Racehorses? The answer is on the tip of your horse’s tongue.” Horses For Life, Volume 62 http://www.bitlessbridle.com/SoftPalateAndBleeding.pdf
Cook, W. R: (2013): A method for measuring bit-induced pain and distress in the ridden horse.” Proceedings of the International Society of Equitation Science Conference. Available at http://www.bitlessbridle.com/MEASURING%20BIT-INDUCED%20PAIN2013.pdf

Sull’autore: Robert Cook è Professore Emerito di Chirurgia alla Tufts University, Cummings School of Veterinary Medicine, Massachussets, e Presidente della BitlessBridle Inc. Può essere contattato telefonicamente (443) 282 0472, via email: drcook@bitlessbridle.com o visitando il suo sito web www.bitlessbridle.com

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Informazioni su Franco Belmonte

Born 1952. Degree in Biological Sciences University of Genova, Italy. Researcher, CNR of Italy 1977-'80 (neurochemistry) then various task related to biology till now. Active Member and Certified Trimmer of the American Hoof Association. Didactic activity: equine podiatry and nutrition. Area of interest: evolution and physiology. Airline pilot and flight instructor for living 1981-2002.