HorseShoe e protezioni permanenti, critica.

Nel mondo del barefoot e non solo non si fa altro che parlare dei nuovi profili della Easycare, EasyShoe.
Superficialmente possono apparire una grande vittoria per il barefoot. Non credo.
Certo é innegabile che un profilo in gomma sia tecnicamente migliore rispetto ad un pezzo di ferro dolce o alluminio inchiodato se non altro per la possibilità che ha lo zoccolo di muoversi e deformarsi elasticamente sotto carico.
Il peso scarso dei profili in gomma non interviene modificando la dinamica del movimento.
Ma che dire dell’Igiene? Le colle, l’occlusione, l’umidità.
Come e meglio del ferro inoltre il materiale plastico può contribuire all’occultamento di eventuali problematiche serie. Si rinuncia allo zoccolo quale indicatore della condizione di salute e capacità atletica, (leggete la traduzione dell’articolo della campionessa di endurance Darolyn Butler “lo zoccolo quale indicatore della condizione” su questo sito nella pagina letture).
Considerate soprattutto la preparazione per la applicazione dell’horseshoe. Un accessorio fa perdere di vista necessità e rapporti fra le parti che vengono sacrificati per la realizzazione della sua buona tenuta. Il lavoro del podologo ritorna ad essere quello del “pareggio” con la creazione di un piano e/o lavorazione delle superfici funzionale non alla resa diretta della performance da parte dello zoccolo naturale ma alla successiva applicazione del profilo.
A chi è utile l’horseshoe?
Al cavallo o al proprietario?
Quale riabilitazione è migliorata dall’applicazione di un accessorio permanente piuttosto che dalla scelta oculata del terreno di esercizio e dall’utilizzo combinato della scarpetta e delle solette?
Non sentite odore di fregatura? Preparazione, colle, profili costano e rendono. E rappresentano una rendita visto che l’animale probabilmente grazie ad esse non sarà mai in grado di “far da sè”. Il profilo in gomma creerà dipendenza come il ferro, per cavallo e proprietario.
Gli accessori gettati dalla porta rientrano dalla finestra.
I proprietari possono utilizzare la bestia.
Il “pareggiatore” o maniscalco lavorano.
Il mercato rende.
…….Qualche cosa dobbiamo venderti e nello stesso tempo ci manteniamo indispensabili….
Questo é un serio ostacolo per la diffusione della filosofia e pratica ironfree il cui cardine e gratificazione sono la “ricerca del limite ed il suo continuo superamento con l’allenamento”. (Reinhold Messner, leggete il parallelo fatto nel vecchio articolo “Horses Stories, Funny and Schnappi” pagina pubblicazioni).
Perché attendere o faticare o limitarsi? Il cavallo rimane un attrezzo da adattare suo malgrado alle necessità “impellenti” del momento.
Perché migliorare i campi, i fondi, se tanto c’è il ferro?
Perché spendere e faticare se tanto c’è l’horseshoe?
Perché curare l’Igiene? Si può rimanere ignoranti in un ambiente trascurato.
Non escludo possano esserci occasioni di applicazione e io stesso lo preferirei al ferro se mi ci costringessero ma ritengo che l’horseshoe sia un accattivante parente prossimo del ferro (infatti si può anche inchiodare e strizza l’occhio a tutti, basta far cassa) e non una evoluzione e possibilità per il barefoot ed i barefooter, come qualsiasi altra protezione permanente. Scarpette incollate comprese. Unica eccezione credo sia il cast (benda di immobilizzazione ortopedica) che per sua natura e campo di applicazione é la quintessenza della protezione temporanea applicabile professionalmente.

Articolo collegato: cerca in questa sezione “Scarpette e solette”.

Questo articolo è stato pubblicato in Etica, Letture il da .

Informazioni su Franco Belmonte

Born 1952. Degree in Biological Sciences University of Genova, Italy. Researcher, CNR of Italy 1977-'80 (neurochemistry) then various task related to biology till now. Active Member and Certified Trimmer of the American Hoof Association. Didactic activity: equine podiatry and nutrition. Area of interest: evolution and physiology. Airline pilot and flight instructor for living 1981-2002.