Atto ufficiale di: “Animal Health and Welfare”

Scozia 2006

  1. Secondo il Animal Health and Welfare (Scotland) Act 2006 (l'”Act”), chiunque possieda o gestisca un animale ha l’obbligo legale di prendere misure ragionevoli per assicurare il suo benessere. Le norme di legge citate in riquadri in questo documento non sono parte del Codice ma hanno lo scopo di sottolineare i requisiti di legge rilevanti. Le leggi, come riportate nei riquadri, sono quelle in atto alla data di pubblicazione o di ristampa di questo Codice.
  2. La violazione di una norma prevista da questo codice, sebbene non sia un reato di per se stessa, può essere usata come prova quando qualcuno è stato accusato di un reato coperto dall’Act. Egualmente, il Codice può essere citato da chiunque abbia agito in conformità con le sue norme, come difesa da ogni procedimento riguardante l’Act.
  3. Questo Codice vige in Scozia ed è stato emesso dai Ministri della Scozia, dopo la sua approvazione come bozza dal parlamento Scozzese. Si applica a tutti gli equini di cui una persona è responsabile. In questo Codice con il termine “Equini” si vogliono comprendere tutti i cavalli domestici, i Pony, gli asini, e i loro ibridi compresi i muli. Dovunque si usi la parola “cavallo” in questo Codice, ci si intende riferire a tutti gli equini.
  4. Questo Codice fornisce una guida pratica ai proprietari e ai gestori di equini in Scozia e precisa un insieme di principi fondamentali di cura del cavallo previsti per coprire le diverse tecniche di gestione richieste dalla svariate circostanze nelle quali i n Scozia sono tenuti i cavalli.
  5. Un cavallo durante il trattamento praticato da un veterinario chirurgo può avere esigenze aggiuntive o speciali precisate dal veterinario, che prevarranno sui requisiti di questo codice.

Passaporti del cavallo

6. I regolamenti per i passaporti veterinari (vigenti in Scozia, 2005) richiedono che tutti gli equini, a prescindere dall’età o dalla condizione, debbano disporre di un passaporto. Tutti i proprietari devono ottenere un passaporto per ciascun cavallo posseduto. I passaporti possono essere conservati dai proprietari o dai gestori ma devono sempre accompagnare il cavallo. I cavalli senza passaporto non possono:

  • essere spostati per partecipare a una competizione;
  • essere spostati per essere usati per la riproduzione;
  • uscire dalla Scozia;
  • essere spostati presso un nuovo gestore;
  • essere venduti o subire una variazione di proprietà ;
  • essere venduti a un macellaio a scopo di consumo umano

Dovere del prendersee cura

7. Prima di acquistare un cavallo il potenziale proprietario deve considerare vari punti importanti:

  • il costo del mantenimento di un cavallo, poiché l’acquisto può costituire una spesa minima in confronto a quella del mantenimento. I costi correnti varieranno a seconda delle necessità del singolo cavallo, di dove viene tenuto e dell’uso che se ne fa. Un potenziale proprietario deve prevedere un impegno di spesa adeguato alle specifiche circostanze. Questo è necessario per decidere se i costi previsti possono essere sostenuti. Nel preparare un preventivo, il proprietario deve ricordare che oltre alle spese giornaliere ci saranno probabilmente spese aggiuntive per l’integrazione alimentare, per la sverminatura, per l’assicurazione, per i compensi al veterinario (comprese le vaccinazioni periodiche), per la mascalcia e l’attrezzatura, ecc. E’ raccomandata una visita completa da un veterinario indipendente, che dev’essere anch’essa prevista nel preventivo.
  • quanto tempo servirà per occuparsi del cavallo e se il proprietario avrà il tempo di farlo lavorare;
  • quali sono le sue conoscenze e le sue capacità riguardanti la cura del cavallo;
  • qual’è il cavallo adatto all’insieme delle circostanze;
  • come e dove il cavallo sarà ospitato.

8. Un potenziale proprietario deve anche considerare la gestione delle situazioni impreviste; ad esempio: la predisposizione della stabulazione e del trasporto per i cavalli al prato, se dovesse essere necessario un trattamento veterinario urgente; la disponibilità di collocazione in isolamento; e una sistemazione alternativa nel caso che il gestore per qualsiasi ragione non fosse più¹ in grado di assicurare il suo servizio. Questi accorgimenti per la gestione degli imprevisti devono essere rivisti qualora ci sia un qualsiasi cambiamento di proprietà , di gestore o delle condizioni del cavallo.

9. In base alla sezione 24 dell’ Animal Health and Welfare (Scotland) Act 2006, i proprietari e i gestori hanno il dovere legale di curarsi degli animali di cui sono responsabili. Questo dovere si applica quindi ai proprietari dei maneggi, ai trasportatori e a chiunque si sia preso temporaneamente la responsabilità di prendersi cura del cavallo.

La sezione 18 del Animal Health and Welfare (Scotland) Act 2006 stabilisce:

  1. In questa parte, i riferimenti al fatto di essere responsabile di un animale significa esserne responsabile permanentemente o temporaneamente.
  2. in questa parte, i riferimenti ad essere responsabile significa averlo in carico.
  3. per quanto riguarda questa parte, il proprietario di un animale è sempre considerato come la persona che ne è responsabile.
  4. per quanto riguarda questa parte, una persona (la persona A) va considerata responsabile per qualsiasi animale per il quale un a persona di meno di 16 anni di età, della quale la persona A ha cura e controllo, è responsabile.
  5. Per quanto riguarda questa parte, una persona non cessa di essere responsabile di un animale per il solo fatto di averlo abbandonato.

10. Chiunque è perciò responsabile di un animale se lo possiede o ne ha la gestione. Un proprietario continua ad essere responsabile di un animale anche se un’altra persona lo ha in carico. Il genitore o il tutore di un ragazzo sotto i 16 anni è responsabile per qualsiasi animale posseduto o gestito dal minore. Questo assicura che un adulto possa di regola essere identificato come responsabile di un animale. Se un proprietario affida a un’altra persona la gestione del suo animale, è dovere del proprietario assicurarsi che il gestore sia competente e abbia l’autorità necessaria per agire in caso di emergenza.

11. I doveri di cura assegnati a un proprietario di cavalli o a un gestore sono basati sulle “Cinque libertà”:

  1. Libertà dalla fame e dalla sete – assicurando pronto accesso a acqua fresca e a una dieta adeguata a mantenere una completa salute e vigoria.
  2. Libertà dal disagio – assicurando un ambiente adeguato, che comprenda un riparo e un’area di riposo comoda.
  3. Libertà dal dolore, dai traumi e dalla malattia – attraverso la prevenzione e le cure rapide.
  4. Libertà di esprimere un comportamento normale – fornendo sufficiente spazio per vivere e per muoversi, attrezzature adeguare e compagnia, come opportuno.
  5. Libertà dalla paura e dallo stress – assicurando condizioni e trattamento tali da evitare la sofferenza mentale.

12. La responsabilità di un animale include quindi la comprensione delle specifiche necessità di salute e di benessere di un animale. I responsabili di un animale devono rispettare le leggi e devono essere consapevoli dei contenuti dei Codici di Comportamento opportuni, e sapere quando cercare una consulenza qualificata e a chi rivolgersi, ad esempio un maniscalco o un veterinario.

13. Ulteriori informazioni riguardo i requisiti per il benessere del Animal Health and Welfare (Scotland) Act, e ulteriori dettagli sulle responsabilità del proprietario e del gestore, possono essere trovate consultando i documenti citati nelle “Fonti di informazione” alla fine di questo Codice di Comportamento.

La sezione 24 dell’Act stabilisce:

  1. Una persona commette un’infrazione se la persona non prende nelle specifiche circostanze le misure ragionevoli per assicurare che le necessità dell’animale di cui è responsabile siano soddisfatte nei limiti richiesti dalla buona pratica.
  2. Le circostanze a cui, per lo scopo della sottosezione (1), dev’essere fatta attenzione comprendono:
    1. ogni scopo lecito per il quale l’animale è tenuto,
    2. ogni attività lecita intrapresa in relazione all’animale.
  3. Per gli scopi della sottosezione (1), le necessità dell’animale comprendono:
    1. le sue necessità di un ambiente adatto,
    2. le sue necessità di una dieta adatta,
    3. la sua necessità di esprimere normali pattern comportamentali,
    4. ogni sua necessità di essere ospitato insieme, o separatamente, da altri animali,
    5. la sua necessità di essere protetto dalla sofferenza, dai traumi e dalla malattia.
  4. Questa sezione non si applica alla soppressione di un animale in modo appropriato ed umano.

14. Queste necessità sono spiegate in maggiore dettaglio nel Codice; tuttavia, uno specifico cavallo può avere altre necessità che devono essere soddisfatte per assicurare il suo benessere. Se un proprietario o un affidatario è incerto su cosa potrebbe essere importante, può chiedere consiglio a un veterinario o a un’organizzazione come la British Horse Society, la International League for the Protection of Horses, o la Scottish SPCA. I dettagli per contattare queste organizzazioni può essere trovato ne “Fonti di informazione” alla fine del Codice di Comportamento. Consigli specifici sul benessere in relazione ai cavalli da competizione possono essere ricercati presso le organizzazioni dedicate alle discipline sportive.

La necessità di un ambiente adatto

15. Il proprietario o l’affidatario devono al cavallo un ambiente adatto in cui vivere.

Riparo

16. Non tutti i cavalli hanno bisogno di una scuderia. Alcune razze rustiche con mantello folto possono vivere all’aperto tutto l’anno, purché abbiano a disposizione un riparo che li protegga dai venti dominanti, dal sole estivo e dagli insetti. Il riparo può essere naturale (ad esempio degli alberi o delle siepi) o artificiale (come una tettoia), a seconda dell’ambiente e del tipo di cavallo. Tuttavia, quando i cavalli sono meno rustici, sono tosati, molto giovani o molto anziani, necessitano di scuderizzazione o di altro riparo che li protegga dal freddo e dall’umidità; o dall’eccessivo caldo.

Scuderizzazione

17. Nella costruzione o nell’adeguamento di edifici destinati ad accogliere cavalli dovrebbero essere tenuti in considerazione aspetti che si riflettono sul benessere. L’attenzione maggiore dev’essere dedicata alla sicurezza e al comfort, alla facilità di accesso e un drenaggio e ventilazione adeguati. Se mal progettate o mal gestite, le scuderie possono contribuire alla diffusione rapida di malattie, possono causare incidenti ed essere soggette a notevole rischio di incendio. I commenti che seguono si applicano a a tutte le forme di scuderizzazione, compresi i box individuali, le poste, e le scuderie comuni.

  1. Costruzione: l’edificio dev’essere costruito bene, senza superfici esposte o sporgenze tali da causare traumi. Tutte le superfici dovrebbero poter essere pulite e disinfettate. Se le superfici sono trattate, dovrebbero essere usate vernici e impregnanti per il legno non tossici.
  2. Le parti fisse come gli anelli per legare gli animali, le mangiatorie per il fieno e gli abbeveratoi dovrebbero essere privi di spigoli vivi ed essere posizionate in modo da evitare i traumi, particolarmente agli occhi. Se usate, le reti per il fieno dovrebbero essere fissate all’altezza della testa del cavallo, permettendo al cavallo di mangiare comodamente e evitando allo stesso tempo il rischio che il cavallo si impigli con i piedi o con la capezza.
  3. I pavimenti dovrebbero essere ragionevolmente regolari, non sdrucciolevoli, e progettati per avere un buon drenaggio, allontanando i liquami dal cavallo.
  4. Le porte dovrebbero avere almeno 4 piedi (1,20 m. circa) di larghezza minima, e aprirsi verso l’esterno. Dovrebbero poter essere chiuse con sicurezza con chiavistelli in alto e in basso.
  5. La copertura dovrebbe essere abbastanza alta da permettere una buona ventilazione compresa una buona circolazione dell’aria. Dovrebbe esserci uno spazio minimo libero di 60/90 cm (2-3 piedi) dai cornicioni alle orecchie del cavallo nella sua normale posizione piazzata.
  6. Luce: una luce sufficiente è essenziale in ogni scuderizzazione sia per permettere al cavallo di vedere bene, sia per permettere sempre l’ispezione e la gestione sicura dei cavalli. Questo può comprendere sistemi di illuminazione trasportabili. Le lampade dovrebbero essere corazzate con cavi ben fissati fuori portata.
  7. Le finestre e gli arieggiatori dovrebbero assicurare una adeguata ventilazione senza causare correnti d’aria. E’ consigliabile l’uso del Perpex o di vetri di sicurezza (con grate applicate fra il cavallo e il vetro). Una finestra o un abbaino dovrebbe essere sempre aperto in condizioni normali.

18. Poiché i cavalli e i poni variano così ampiamente in dimensioni, è difficile stabilire una grandezza ideale per i box e le scuderie. Tuttavia, come minimo, ogni cavallo dovrebbe avere spazio sufficiente per distendersi, per alzarsi facilmente e per girarsi comodamente. I box per il parto e per le cavalle con un puledro richiederanno spazio aggiuntivo. Tutti i corridoi dovrebbero essere abbastanza larghi da permettere di superare con sicurezza gli altri cavalli e da consentire che un cavallo sia girato comodamente.

19. Gruppi di cavalli possono essere ospitati insieme in scuderie comuni ma ci si deve assicurare che tutti i cavalli abbiano adeguato accesso al fieno, al concentrato e all’acqua. Dovrebbe essere assicurato uno spazio sufficiente per consentire un movimento libero e per permettere a tutti i cavalli di sdraiarsi contemporaneamente.

20. Ogni sistemazione per i cavalli richiede l’uso di una lettiera adeguata ed adatta per assicurare il calore, la protezione dai traumi e per permettere al cavallo di giacere comodamente. Il materiale usato per la lettiera dovrebbe essere atossico e permettere un efficace drenaggio, o essere abbastanza assorbente da mantenere la lettiera asciutta e da assicurare una buona qualità dell’aria. Qualsiasi lettiera sia utilizzata, dovrebbe essere gestita con cura e cambiata e pulita regolarmente.

21. Il fuoco è sempre un rischio nelle scuderie. Dovrebbe essere chiesto consiglio presso la locale Stazione dei Pompieri. Tutte le attrezzature e i servizi (elementi dell’illuminazione, estintori e sistemi di allarme) dovrebbero essere tenuti puliti, ispezionati annualmente da personale qualificato e sottoposti a buona manutenzione. Tutti gli impianti elettrici sotto tensione dovrebbero essere installati da un elettricista qualificato, essere inaccessibili ai cavalli, essere ben isolati, protetti dai roditori e messi adeguatamente a terra. Tutte le tubazioni e le parti in ferro strutturali dovrebbero avere un buon collegamento di terra. Le sostanze liquide altamente infiammabili o qualsiasi combustibile non dovrebbero essere conservati all’interno o in adiacenza delle scuderie che ospitano cavalli. Le travi del tetto e le altre mensole dovrebbero essere pulite con regolarità. Nelle scuderie dovrebbe essere proibito fumare.

22. I cavalli scuderizzati dovrebbero essere sempre in grado di essere rilasciati rapidamente in caso di incendio o di altre emergenze, in base ad un piano di sgombero prestabilito.

Pascolo

23. Come regola generale, ogni cavallo ha bisogno di un minimo di un acro (0.4047 ettari) di buon prato se non è prevista alcuna ulteriore integrazione. Tuttavia questa misura dipende dalle condizioni del suolo, dal periodo dell’anno, dal tipo di cavallo e dal grado di manutenzione del pascolo.

24. Non è sempre agevole o possibile spostare i cavalli dal pascolo che sia diventato fangoso, tuttavia, è essenziale che i cavalli abbiano un’area comoda, ben drenata sulla quale riposare e distendersi, e sulla quale essere nutriti e abbeverati.

25. I recinti dovrebbero essere abbastanza robusti e di sufficiente altezza per impedire che i cavalli sfuggano (per esempio, per gli stalloni potrebbero essere necessarie recinzioni più alte), e progettati, costruiti e mantenuti per evitare il rischio di traumi, senza alcuna sporgenza aguzza o tagliente. I cancelli dovrebbero essere progettati per permettere un passaggio comodo e sicuro ai cavalli, e le ante dovrebbero essere chiuse solidamente per prevenire traumi e fughe. In lacune circostanze i cancelli potrebbero dover essere chiusi con lucchetto. Il filo spinato non dovrebbe essere usato nei campi usati per ospitare cavalli e dove dev’essere usato filo di ferro liscio, occorrerebbe prendere misure per assicurarsi che sia sufficientemente visibile al cavallo.

26. I recinti elettrici dovrebbero essere progettati, installati e manutenuti in modo che il contatto non causi più di un momentaneo fastidio al cavallo; tutte le unità di alimentazione devono essere messe a terra correttamente. I cavalli contenuti da un recinto elettrico richiedono una supervisione aggiuntiva finché non vi prendono l’abitudine. Suddivisioni interne fatte di nastro elettrificato e paletti di plastica, o l’uso di nastro, costituiscono barriere interne efficaci, ma non dovrebbero essere usate da sole come recinzione perimetrale.

27. E’ consigliabile adottare una buona gestione del pascolo per evitare il sovrapascolamento, per mantenere un buon drenaggio e per controllare le erbacce. Questo può comprendere, ad esempio, la raccolta degli escrementi, la rotazione delle aree di pascolo e se possibile l’allontanamento dei cavalli quando il terreno è molto umido per evitare l’impantanamento (ossia la degradazione del pascolo a una serie di pozzanghere fangose) e problemi di salute.

28. I campi devono essere tenuti liberi da oggetti pericolosi e da piante velenose. La senecio (Senecio jacobea) è una delle piante previste dal Weeds Act e dovrebbe essere raccolta e distrutta con cura appena trovata. La senecio tagliata non dovrebbe essere lasciata in aree dove i cavalli possono accedere perché rimane tossica anche appassita.

29. Anche altre piante come il tasso (Taxus baccata) e il maggiociondolo (Laburnum anagyroides) sono estremamente tossiche per i cavalli e quindi i cavalli non devono mai avere accesso a queste piante (o al materiale da potatura). Quando i paddock danno sul retro dell’abitazione bisogna avere cura che i cavalli non possano avere accesso ai rifiuti del giardino, compreso il materiale di sfalcio.

Cavalli alla catena

30. La gestione a catena consiste nell’assicurare un animale a una catena appropriatamente collegata a un punto centrale o a un ancoraggio, confinandolo nell’area desiderata. Non è un metodo adeguato per la gestione di un animale a lungo termine, perchè limita la libertà di movimento, di trovare acqua e cibo. o di sfuggire agli attacchi di cani o agli estremi climatici di caldo e di freddo. C’è anche il rischio che l’animale rimanga impigliato, o che si ferisca, sull’attrezzatura per legarlo. Può essere utile come metodo di gestione dell’animale eccezionale di breve durata durante brevi pause in un viaggio, per evitare rischio all’animale o agli uomini mentre viene allestita una sistemazione definitiva, o in caso di indicazione medica quando è necessaria una restrizione dietetica a breve termine sotto controllo veterinario. E’ indispensabile la necessità di una regolare sorveglianza. Ulteriori dettagli sui requisiti che dovrebbero essere soddisfatti per questo tipo di gestione sono precisati nell’Appendice A.

Coperte

31. Non tutti i cavalli hanno bisogno di coperte quando il tempo è inclemente, perché alcune razze rustiche con mantello spesso sono in grado di vivere all’aperto tutto l’anno senza protezione. Alcune di queste razze rustiche spesso prosperano meglio senza coperte, poiché talora le coperte possono essere causa di irritazione cutanea. Tuttavia, se i cavalli sono di razza più delicata, sono tosati o sono anziani possono aver bisogno di una coperta per tenerli caldi e asciutti durante i periodi freddi e piovosi.

32. le coperte e i cappucci dovrebbero essere della giusta taglia per il cavallo, del tipo adatto (ossia progettati per l’uso che ne viene fatto), della corretta pesantezza per il cavallo e per le condizioni climatiche, e applicato correttamente per prevenire le fiaccature, la perdita di pelo e le abrasioni. Le coperte dovrebbero essere tolte regolarmente in modo da poter controllare la condizione fisica del cavallo e lo stato di salute generale. L’ideale sarebbe che questo venisse fatto giornalmente.

33. Le coperte dovrebbero essere pulite e, se necessario, riparate regolarmente e tutte le allacciature tenute in buono stato. Dovrebbe essere disponibile una coperta di riserva per permettere di asciugare una coperta molto bagnata.

Supervisione

34. I cavalli al prato dovrebbero essere controllati almeno una volta al giorno, preferibilmente più spesso. I cavalli scuderizzati o in gruppo dovrebbero essere controllati almeno due volte al giorno, e anche loro preferibilmente più spesso. Dev’essere prestata particolare attenzione alla loro andatura, all’umore, ai piedi, alla condizione generale e all’appetito in modo di poter notare i segni precoci di malattia, lesioni, malessere o segni di infestazione parassitaria e di somministrare prontamente un trattamento adeguato. I problemi della pelle (es. pidocchi, febbre da pioggia, febbre da fango, tigna e dermatite con prurito) sono problemi caratteristici osservati nei cavalli al pascolo.

35. Gli zoccoli dovrebbero essere puliti giornalmente e nello steso tempo controllati per lesioni, ferri lasci, materiale estraneo incastrato o qualsiasi altra anormalità.

36 A parte i cavalli al prato che lavorano poco, i cavalli dovrebbero essere governati regolarmente, ma non eccessivamente (cosa che può rimuovere il grasso protettivo dal mantello), per assicurarsi che il mantello sia pulito, libero da ferite o parassiti e per individuare fiaccature causate dalla coperta, dai finimenti o dall’attrezzatura.

La necessità di una alimentazione adeguata

Il cibo

37. I cavalli sono dei mangiatori a spizzichi per natura, che mangiano poco e spesso, la cui dieta è costituita prevalentemente da erbe, che hanno un alto contenuto di fibra e un basso contenuto energetico. Ai cavalli dovrebbe essere fornita una dieta bilanciata basata soprattutto sulla fibra: erba, fieno, insilato o un sostitutivo del fieno per simulare il loro pattern alimentare più fedelmente possibile. I cavalli dovrebbero essere nutriti poco e spesso, sia che venga data fibra che concentrati, e a orari costanti.

38. Un buon pascolo dovrebbe assicurare un adeguato introito di fibra e di minerali; se il pascolo è magro, potrebbe essere necessaria un’integrazione alimentare. Un modo di limitare il pascolamento in aree estese è quello di suddividere il pascolo in strisce usando recinzioni elettriche.

39. Tutto il foraggio conservato dev’essere di buona qualità; dovrebbe essere pulito (privo di terra, scarti e piante velenose). odorare di fresco ed essere privo di polvere e di muffa. dare il fieno all’altezza del terreno è utile per la salute dell’apparato respiratorio dei cavalli, purché la superficie sia tenuta ragionevolmente pulita. Facendo così si ottiene anche che il cavallo mangi in una posizione simile a quella di quando bruca naturalmente.

40. La quantità di concentrato data a un cavallo come cibo supplementare in aggiunta al pascolo o a qualsiasi cibo analogo non dovrebbe superare quella necessaria a fornire l’energia richiesta dal lavoro svolto e dalla condizione fisica del cavallo. Ogni razione dovrebbe essere mescolata bene e preparata da poco. I cavalli non dovrebbero lavorare a stomaco pieno.

41. Il mangime dovrebbe essere preparato correttamente, conservato in recipienti a prova di insetti, e maneggiato con cura per evitare il deterioramento e per assicurare che il valore nutritivo sia conservato. I contenitori del mangime e gli utensili dovrebbero essere tenuti puliti per scoraggiare i roditori. Il mangime o il fieno contaminato, ammuffito o scaduto non dovrebbe essere somministrato ai cavalli e dovrebbe essere eliminato quotidianamente.

42. Quando cavalli liberi sono alimentati in gruppo dovrebbe esserci una mangiatoia per cavallo e un punto di alimentazione aggiuntivo. Fra le mangiatorie dovrebbe essere previsto uno spazio corrispondente a due lunghezze di cavallo, per ridurre al minimo il rischio di lesioni dei cavalli causate dalla competizione per il cibo.

43. Il peso e lo stato di forma di ogni cavallo dovrebbe essere controllato regolarmente per evitare problemi di salute, e la razione dovrebbe essere aggiustata come opportuno per gli animali che risultino sia troppo grassi che troppo magri. L’obesità e la sovralimentazione restano la prima causa di laminite. Gli animali sovrappeso cadono nel grippo ad alto rischio di laminite per tutto l’anno. Gli animali sovrappeso, soprattutto quando è liberamente disponibile l’erba rigogliosa primaverile con il suo alto contenuto energetico, sono a rischio particolarmente elevato. Quindi in questo può essere necessaria una limitazione del pascolamento. Vedere l’appendice B per i dettagli sul Punteggio dello stato di forma, che aiuterà i proprietari e i gestori a controllare il peso e le condizioni del cavallo per evitare sia l’obesità che la denutrizione.

Acqua

44. E’ essenziale che tutti i cavalli abbiano accesso ad acqua pulita, o che acqua pulita in quantità opportuna sia fornita regolarmente durante la giornata. Le fonti d’acqua naturale come i ruscelli non sono sempre soddisfacenti, perché possono essere contaminate, per cui una fornitura alternativa è indispensabile a meno che le fonti di acqua naturale siano pulite, abbondanti, facilmente accessibili e non abbiano un fondo sabbioso che potrebbe causare problemi se sollevato quando i cavalli bevono. Attenzioni aggiuntive devono essere prestate nei periodi molto caldi o molto freddi per assicurarsi che la fornitura d’acqua sia mantenuta e sia sufficiente, ad esempio rompendo regolarmente il ghiaccio durante l’inverno o fornendo una quantità d’acqua maggiore durante i periodi molto caldi. Una fornitura aggiuntiva di acqua potrebbe essere necessaria dopo il lavoro.

La necessità di esprimere l’insieme dei comportamenti normali

46. I cavalli e i pony hanno bisogno di un esercizio fisico adeguato, o della libertà di movimento, e questo richiede tempo e fatica da parte del proprietario o del gestore. I cavalli scuderizzati in permanenza hanno bisogno di essere mossi (a mano o montati) o che gli venga dato uno spazio in cui muoversi ogni giorno, a meno che il veterinario prescriva il contrario.

47. I cavalli hanno bisogno di una manipolazione calma, coerente e comprensiva da parte di persone competenti. I cavalli rispondono meglio a un approccio sicuro ma gentile e a premi per il comportamento corretto.

La necessità di essere tenuti in compagnia, o separati, da altri animali

48. Essendo animali gregari, i cavali preferiscono vivere in gruppo. Gli dovrebbe essere quindi permesso di socializzare, preferibilmente con una compagnia equina o, se questo non è possibile, con un altro animale. Apprezzano anche la compagnia dell’uomo per cui, se tenuti soli, hanno bisogno di un contatto e di una supervisione umana più frequente. Gli asini hanno una particolare esigenza di socializzare e possono, ad esempio, ammalarsi se separati da un compagno.

49. I cavalli devono essere sempre trattati come individui anche se gestiti in gruppo. Formando nuovi gruppi, si deve avere cura di evitare lotte e stress, soprattutto se devono essere tenuti insieme. Il rischio può essere ridotto aumentando lo spazio disponibile o tenendo il nuovo animale in un recinto adiacente al gruppo esistente per un breve periodo o sferrando i posteriori di tutti i cavalli durante il periodo di inserimento. La separazione degli animali incompatibili è particolarmente importante in questo metodo di gestione; i cavalli non dovrebbero essere riuniti in pascoli o in scuderie comuni se un individuo è aggressivo, e i cavalli sferrati non dovrebbero essere mescolati a cavalli ferrati. Gli individui incompatibili (giovani interi, stalloni) e i “rigs” (uno stallone con testicoli ritenuti o un cavallo castrato in modo incompleto) dovrebbero essere separati dagli altri cavalli. Nelle scuderie comuni le femmine gravide a termine o con puledri dovrebbero essere separate dagli altri cavalli. Quando vivono in gruppo i cavalli sviluppano sempre una gerarchia, per cui è importante essere consapevoli di possibili prepotenze ed è importante assicurarsi che tutti gli elementi del gruppo ricevano la corretta quota di cibo ed acqua. Bisogna aver cura di verificare che i più bassi nella scala gerarchica possano disporre del cibo e dell’acqua di cui hanno bisogno.

50. Come regola generale, più cavalli si mantengono, maggiori sono gli sforzi e le risorse da dedicare al loro benessere. Anche la numerosità del gruppo è significativa.

Questo articolo è stato pubblicato in Igiene veterinaria il da .

Informazioni su Franco Belmonte

Born 1952. Degree in Biological Sciences University of Genova, Italy. Researcher, CNR of Italy 1977-'80 (neurochemistry) then various task related to biology till now. Active Member and Certified Trimmer of the American Hoof Association. Didactic activity: equine podiatry and nutrition. Area of interest: evolution and physiology. Airline pilot and flight instructor for living 1981-2002.