Etica?

Navigando, ho trovato riportato su un forum che non conoscevo un mio passo. Lo avevo scritto tempo prima sul “forum barefoot”. Mi sono incuriosito, l’amministratore del forum mi faceva tanto di cappello! Bene, ora io faccio tanto di cappello a lui e mi ricopio, dal suo sito,  quel che lui mi ha copiato insieme ai commenti.

L’argomento del contendere erano, se ricordo bene, le varie “scuole” e la loro pretesa di monopolio, di superiorità, di unicità, di riconoscimento DOC.

Noi di bitlessandbarefoot-studio non rivendichiamo nulla se non la nostra libera identità, discutiamo delle nostre tecniche senza mercede, la sicurezza economica ci mette in grado di  non dipendere da nessuno, di non doverci nascondere sotto la bandiera di chicchessia ne di esserne i pupazzi.

Questo stralcio è dedicato al nonno, classe 1881, che in estrema semplicità, staccate le tenaglie dal muro borbottava: -ho da tagliare le unghie al mulo … non fa nulla!-

Non vorrei ora essere additato come un superficiale. Ma è vero che un piede di cavallo che cammina tanto trova un suo equilibrio così come è vero che un altro , meno fortunato , ha necessità di un più frequente intervento. E che l’intervento per essere qualche cosa di più di un semplice accorciamento deve tenere in conto i dati relativi ai precedenti pareggi (trim), la risposta del cavallo, il terreno su cui si muove.

In sintesi per ottenere “uno zoccolo ad alta prestazione” (Pete Ramey) , un pareggio da pascolo standard o riferito ad un modello non è sufficiente.


 

Oggetto: Re: Franco Belmonte: – chapeau! Mar Gen 12, 2010 1:55 am
Autore: Picio Pacio
Admin

Caro wild horse,cari amici,
sono costretto a scrivere in italiano per non rischiare di aggiungere confusione.
Mentre voi fate filosofia sull’argomento vi sono persone la fuori che pareggiano cavalli a 50-70 euro a capo.
Perdere o guadagnare 100 cavalli può far piangere o sorridere.
Mettere le mani sull’intero mercato barefoot italiano o gran parte di esso è un grosso affare.
Questo è quello che si sta tentando di fare.
Non vedo slanci caritatevoli nei confronti dei cavalli ne volontà di miglioramento del genere umano. Si sono persi per strada.
Ho visto pareggi affrettati(il numero dei cavalli e la qualità del lavoro non sono direttamente proporzionali) ed anche sbagliati,inopportuni, compiuti da coloro che ritengono di essere i
grandi nomi del barefoot italiano. Da coloro che pretendono di fare scuola di FORMAZIONE.

Libri scritti male e tradotti peggio.

Corsi organizzati al solo scopo di procacciare clienti.

SVEGLIA!

Desidero anche rispondere cortesemente a chi su questo forum ha scritto:”ma è poi utile spiegare tecniche,illustrare metodiche (alla plebe aggiungo io)?”. Bene, rispondo con un secco SI!

E’ sempre possibile adattare la risposta al livello dell’interlocutore affinchè ne tragga vantaggio.

Il sorrisino, il silenzio, la supposta complessità dell’argomento sono invariabilmente la dimostrazione di ignoranza vera,di mancanza di rispetto dell’interlocutore, di volontà di salvaguardia degli interessi personali o di una rendita di posizione.

Lo sanno bene generazioni di studenti alle prese con altrettante generazioni di docenti spocchiosi e indecifrabili libri.

Ed anche tutti i semplici quando alle prese con coloro che li tengono in mano.

Ridimensionate gli attori di questo film e le loro opere. C’è un gran polverone non sollevato da cavalli in corsa al solo fine di guadagnare di più.


Oggetto: Re: Franco Belmonte: – chapeau! Mar Gen 12, 2010 2:31 pm
Picio Pacio
Admin

Di tanto in tanto, giro per i forum equestri, nel mare magnum della paccottiglia, a volte, si trovano delle “perle”, ne ho trovata una e l’ho riportata.

Quello che dice Franco Belmonte – che non conosco – potrebbe essere il manifesto della mia “barefutteria”, che è di ricondurre alla realtà il fenomeno (bello), dell’uso del cavallo scalzo, che a volte ha bisogno di: – se lasciato in ozio di pedicure come gli animali da compagnia, se troppo sfruttato di scarpette…le “scarpette” furono inventate 2000 anni fa, i cavalli – tutti lo sappiamo – hanno cominciato ad oziare a fare gli animali da compagnia da poco.


 

Oggetto: Re: Franco Belmonte: – chapeau! Ven Gen 29, 2010 5:01 am
max
Admin

Devo dire è stato un intervento sacrosanto.

Resta il fatto che un costante pareggio richiede un certo sbattimento, per non parlare del know-how, da parte dell’ “utente equino medio”, che di norma non ha idea di come fare a cambiare una lampadina bruciata figuriamoci pareggiare un’unghia. E poi si suda e fa male la schiena.
Chi si appassiona a questa tecnica pareggia due volte per sfizio, oltre si è già rotto le palle.
Va dunque riconosciuto a costoro, tali professionisti o amici volenterosi, un corrispettivo in denaro, se non altro per la fatica, l’importante è non farsi prendere per i fondelli.

Certo poi è scandaloso il fatto che sembra esserci un accordo affinché tutti chiedano la stessa cifra, una sorta di “cartello” tale e quale ci hanno abituato gli scandali contro il libero mercato, ma per contro, non mi venite a dire che la cifra media per una ferratura è lecita!!!
Certo, i maniscalchi non fanno del loro mestiere il baluardo del benessere del lallo, non si mascherano dietro la promessa new-age della salvezza dell’anima e del mondo, ma a volte si palesano davvero per quello che spesso sono: degli omacci, più fabbri che conoscitori di piedi, che impauriti di fronte alla “vecchia novità” negano a priori la possibilità che un cavallo possa fare anche solo mezzo metro senza il loro ferraccio.


 

Oggetto: Re: Franco Belmonte: – chapeau! Mar Feb 02, 2010 6:00 am
Picio Pacio
Admin

Dopo più di tre anni di esperienza barefutta su tre cavalli, mi sono convinto che:

  1. Il cavallo può andar scalzo solo se ha suola e fettone adeguatamente calleggiati sul duro alla maniera di Senofonte ed adattati allo scopo.
  2. La muraglia e i suoi bilanciamenti nel piede scalzo, non servono a nulla, perchè inevitabilmente la parte in discarico del peso crescerà più velocemente di quella di carico e ristabilirà sicuramente l’asimmetria che è figlia dell’appiombo dell’arto e non della forma del piede.
  3. Il lavoro progressivo sul duro produce due effetti: – consumo della parete e rafforzamento/calleggio del fettone, suola e parete rimasta, questo apparente controsenso non è ancora ben evidenziato nella barefutteria.
  4. L’influenza del clima nell’uso barefutto è fondamentale.
  5. L’influenza, della qualità del piede è importantissima: – un sanfratellano, un murgese, un arabo sono predisposti geneticamente alla barefutteria.
  6. L’intervento del barefutto è valido come pedicure: – accorciamento dell’unghio superfluo e dare forma gradevole allo zoccolo, ma non ha nessuna influenza positiva su di un cavallo dai piedi buoni e che si muove abbastanza regolarmente.

Fate la prova: – unghio leggermente lungo, arriva il pareggiatore, tot euri e lo accorcia…(a proposito quanto costa un pedicure, giù al nord ??)
Stesso unghio, costringete il vostro lallo scalzo ad andare sul duro: – passo sostenuto, poi trotto senza forzare, per due/tre sedute: – la prima di 20minuti/mezzora, le altre un trequarti d’ora, d’estate sentirete il cricchiolio caratteristico, d’inverno sarà meglio fare più sedute ma più brevi.

Risultato? il barefutto non avrà niente da pareggiare, a meno che non metta mani pesantemente alla suola, in quel caso danneggierà il cavallo…d’estate ci saranno “orribili” sbreccature che volendo si possono raspare, altrimenti tempo una settimana di normale lavoro spariranno da sole; d’inverno vedrete dei “riccetti” di unghia morbida ancora attaccati allo zoccolo che a volte si posso strappare con le mani, altrimenti lasciateli stare, la prossima uscita cadranno da soli se non son caduti già nel box.

Certo se il vostro lallo cammina o con le scarpette o sulla bambagia o sta fermo, allora il barefutto potrà sviluppare tutte le alate teorie della beneamata…tanto non ci potrà mai essere controprova.

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Informazioni su Franco Belmonte

Born 1952. Degree in Biological Sciences University of Genova, Italy. Researcher, CNR of Italy 1977-'80 (neurochemistry) then various task related to biology till now. Active Member and Certified Trimmer of the American Hoof Association. Didactic activity: equine podiatry and nutrition. Area of interest: evolution and physiology. Airline pilot and flight instructor for living 1981-2002.